Paolo Salis

 Arbus - Quarantasettenne, libero professionista, guida la lista "Impegno in Comune"

Paolo Salis, 47 anni, ingegnere, libero professionista, già vicesindaco della uscente giunta Concas, si presenta a questa consultazione elettorale anticipata, candidandosi alla carica di Primo cittadino.

Quali sono le prime tre cose che farà da sindaco?

Senz’altro una delle prime cose che farò è il potenziamento dell’organico. Nel bilancio preventivo che stavo predisponendo a febbraio avevo già individuato le risorse finalizzate alle nuove assunzioni. Dovrò verificare se le risorse sono ancora disponibili per portare a compimento questo primo obbiettivo. Le altre urgenze saranno procedere con lo sblocco della progettualità dell'Ecoparco di Piscinas con le modifiche da noi proposte ritenendo quella programmazione propedeutica all'istituzione di un Parco regionale come più volte sostenuto. Successivamente portare le progettazioni esecutive, all’esecuzione dei lavori.

Qual è la sua ricetta per valorizzare la vocazione turistica di Arbus?

Per poter creare un sistema turistico che valorizzi quanto abbiamo occorre studiare i dati. Ogni strategia di marketing territoriale e, quindi, di sviluppo del turismo si basa sulla conoscenza dei dati. Da questi emerge il ritratto della nostra zona dove il sentimento dell’ospitalità restituisce un indice di gradimento molto alto per le attrazioni e un indice di permanenza basso e breve. Il nostro territorio, ricco di scenari naturali unici nel suo genere, uno sterminato ventaglio di percorsi ed itinerari turistici dove dal mare alle montagne sono racchiusi tutti i climi, si affianca a poche ma capaci realtà imprenditoriali locali che forniscono servizi ed ospitalità, inserite all’interno di un contesto in cui vivono e lottano quotidianamente per affermare il presidio in un territorio che spaventa per la mancanza di servizi. Penso all'adduzione idrica e alla viabilità, alla rete fognaria e all'elettrificazione rurale. Questi attrattori unici, oltre al mare naturalmente, mancano di infrastrutture e di strutture ricettive che ci permettano di veicolare i flussi turistici per poi accoglierli e farli gravitare nel nostro territorio. Senza infrastrutture non può esserci il “Turismo Sostenibile” così tanto decantato, non può esserci sviluppo. Il secondo passo è quello di puntare con sempre maggior convinzione all’integrazione tra pubblico e privato per promuovere al meglio la nostra enorme offerta ambientale, culturale, artigianale, folkloristica ed enogastronomica. Il lavoro di partecipazione e condivisione delle idee, dei progetti e dei programmi ci permetterà di mettere a sistema tutte le proposte per investire in queste due grandi sfide: turismo e cultura, il cui unico risultato ci si augura sia il miglioramento della qualità della vita degli arburesi. In questo le sole nostre capacità non bastano, occorrerà investire in competenze esterne.

Qual è una delle pagine di vita arburese, recente o passata alla quale è particolarmente legato e che pensa la possa ispirare nell'azione amministrativa?

Penso a quanto è successo qualche mese fa, diciamo un tempo “passato ma recente” contemporaneamente, una vicenda che ha dell’incredibile anche per le ripercussioni e ricadute avute sull’intera comunità. Il ruolo che siamo chiamati a ricoprire, ottenuta la fiducia dei nostri concittadini, è un ruolo che richiede come ho detto più volte e in più luoghi coraggio, fermezza nelle scelte, ma soprattutto la capacità di tradurre gli obbiettivi programmatici in fatti concreti. L’ambizione è auspicabile, ma quando fine a se stessa, si perde di vista il “life motive” della candidatura. Il programma che gli arburesi premiano rappresenta l'impegno solenne a cui ispirare la propria programmazione politica. Disattenderlo, come se nulla fosse, è un gesto vile in spregio alla democrazia. A questo ispirerò la mia azione amministrativa, “onorare questo impegno”.

Perché un arburese dovrebbe votare per lei?

Volutamente tralascio i concetti ispirati alla politica nazionale e gli slogan elettorali d’effetto utilizzati per suscitare interesse e partecipazione, li lascio ad altri, non mi appartengono e non ci appartengono. Penso di aver già dimostrato cosa significhi garantire la propria presenza e mettersi a servizio della comunità. Credo nell'impegno, nell'onestà e nelle competenze delle persone e su queste basi ho costruito la lista con cui ci proponiamo al giudizio degli arburesi. Vogliamo essere un gruppo semplice che parla con le persone e ne rappresenta tutte le istanze.

Quali sono i punti del suo programma che le stanno maggiormente a cuore?

La riconversione delle aree minerarie. Il cantiere più importante affinché la nostra frazione mineraria più importante riviva. Nel maggio del 2021 abbiamo ottenuto l'approvazione dell'analisi di rischio sul progetto di 38 milioni di euro per le bonifiche della macroarea di Montevecchio Ponente. Ora bisogna continuare la strada già intrapresa, incalzando Igea, come già fatto nei tavoli tecnici, affinché porti in approvazione la progettazione esecutiva delle opere da realizzare e successivamente rivendicarne la proprietà. Da qui infatti dipenderà anche il futuro di Ingurtosu per il quale abbiamo già richiesto la proprietà di diversi immobili di pregio mentre di altri abbiamo vincolato il recupero come l’ex scuola elementare di Ingurtosu quale centro di ricerca e sede Ovest della Conservatoria delle Coste. A questo si somma la rifunzionalizzazione dell’alloggio dirigenti di Montevecchio per la sua conversione in Eco-Ostello che, fermo dal 2015 al 2020 e con convenzione firmata nel 2013, sono riuscito a portare allo step successivo, la progettazione esecutiva e grazie ai fondi regionali la sua realizzazione, ultimo incontro tenutosi a fine febbraio 2022. Questi sono temi a noi cari perché le infrastrutture assieme al potenziamento della ricettività riteniamo siano ciò che occorrerà quando ci si presenterà al mercato con un’offerta turistica ricca e variegata che necessariamente dovrà contenere al suo interno, quale unica vera risorsa, le nostre attività imprenditoriali e i loro prodotti messi a sistema.


Qual è il punto di forza della sua lista?

Le persone che la costituiscono. Mi candido alla carica di sindaco, perché ho avuto il loro sostegno e la loro fiducia. Loro che mi accompagneranno in questo percorso, sono cittadini che vivono ad Arbus, e vivono Arbus, che stanno tra la gente e con la gente. Persone presenti, capaci, umili ma soprattutto leali.

Come si riconquista la fiducia degli elettori dopo la fine prematura dell'ultima consiliatura?

L’ho detto anche alla presentazione della lista alla nostra comunità, ancora molti arburesi mi chiedono perché oggi si vada al voto dopo le elezioni del 2020, non conoscono le reali motivazioni per cui alcuni componenti del gruppo di maggioranza e minoranza coesa, hanno imposto, non a Paolo Salis e ad Andrea Concas, non alla giunta ed ai consiglieri rimasti di andare a casa, ma Arbus di restare senza un governo e di essere commissariato. La colpa di quanto accaduto, oggi la si vuole addossare alla giunta Concas ma non è così. Posso con orgoglio dire che a nessun cittadino ho mai negato l’ascolto e quando possibile offerto la soluzione amministrativa al problema manifestato, e questo perché non ho mai vissuto e non vivo di politica. Certo sarei ipocrita nel dire che non ho un mio pensiero a tal proposito, ma da tempo venute meno le ideologie politiche ho imparato a valutare le persone dai fatti e non dalle parole, per questo la mia è una vera lista civica senza confini di partito e senza perimetri di coalizioni nazionali che possano influenzarne negativamente le scelte. La nostra azione amministrativa sarà improntata al dialogo con i cittadini e le istituzioni tutte. Per far questo ci serviremo delle consulte tematiche permanenti, quella giovanile per formare dei giovani amministratori, quella delle attività, per affiancarci al mondo delle arti e mestieri ed essere di supporto ai nostri imprenditori, quella delle associazioni in affiancamento a chi vive la vita donando il proprio tempo agli altri, ed infine quella degli ex amministratori per racchiudere e far tesoro delle competenze e della memoria storica di chi ha vissuto Arbus in prima linea fino ad oggi.

Cosa lascia in eredità l’amministrazione uscente?

Ci proponiamo alla nostra comunità, con la consapevolezza di aver maturato una certa esperienza e ancora più motivati a portare a casa i risultati di un anno e mezzo del precedente mandato. Un anno in cui abbiamo seminato tanto ed iniziato a raccogliere i primi frutti, un anno e mezzo di lavoro per Arbus, in cui abbiamo lasciato importanti progetti destinati al centro urbano, alle località marine ed alle frazioni in tema di sicurezza stradale e riduzione delle distanze tra i luoghi del vivere cittadino, giunti alcuni alla fase definitiva, altri a quella esecutiva ed altri pronti per essere messi in gara. Quelli destinati alle scuole ed alle strutture per l’educazione fisica, agli impianti sportivi e gli immobili di culto delle frazioni, il completamento del centro culturale polivalente che iniziai nel 2011. I cantieri verdi e quelli forestali, per poi arrivare ai progetti sugli ecocentri, completamento di quello comunale e poi la progettazione di quello da realizzarsi a Torre dei Corsari. Ancora, come già detto aggiungerei Bonifiche Minerarie, viabilità e portualità marina, che congiuntamente con i vari assessorati regionali abbiamo seguito in prima linea. Non ultimo il progetto dell’Ecoparco con la possibilità di istituzione del Parco regionale.

 

La lista: Enrico Atzeni, Michele Atzeni, Sara Atzeni, William Collu, Giampiero Concas, Chiara Desideri, Christian Didu, Simone Murtas, Alessandro Pani, Alessandra Peddis, Annamaria Pili, Luciano Pusceddu, Toniella Anna Raccis, Simonetta Serra, Giovanni Steri, Sara Vacca.

 

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

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