S'Enna 'e S'Arca

 Arbus - Le reazioni politiche al nuovo blocco del Piano urbanistico comunale

La vicenda del Piano urbanistico comunale di Arbus non si è ancora conclusa. Un coro di voci critiche ma anche di comprensione, si è sollevato nei confronti della Regione dopo l'ultima richiesta di integrazioni agli atti: ne parlano gli attori della politica arburese.

Prima delle dichiarazioni di maggioranza e opposizione è opportuno ripercorrere le date più importanti di un percorso che sembra una corsa a ostacoli.

Il 27 ottobre 2020 la Regione Sardegna ha dato il suo parere positivo e relative prescrizioni al Puc arburese. Il 20 settembre 2021 il piano era stato definitivamente approvato dal Consiglio comunale. Il 23 dicembre scorso la nuova doccia fredda: nonostante il piano risulti coerente con il quadro normativo pianificatorio sovraordinato dovrà recepire due prescrizioni che riguardano la zona b, la zona di completamento parzialmente edificata e la modifica della rappresentazione delle aree di pericolosità idrogeologica.


«Tutti sono straniti – ha provato a spiegare il vicesindaco Paolo Salis per le integrazioni richieste: una riguarda la zona b del paese e l’altra alcune parti che renderebbero il piano più performante. Gli uffici sono stati ancora più attenti nell’evidenziare alcune imperfezioni riportate avanti nel tempo, non è niente di irrisolvibile. A breve presenteremo il piano in Consiglio Comunale nuovamente. Quando si tratta di atti del genere, la responsabilità della loro validazione ricade sugli uffici, è giusto che siano molto scrupolosi. La Regione ha dato la massima disponibilità a essere il più veloce possibile, in Consiglio ci dedicheremo poi alla variante e al piano dei litorali».

Per Michele Schirru, capogruppo di minoranza di Arbus Bene Comune: «Ogni volta che il Comune ha trasmesso il Puc alla Regione, la Regione ha risposto con osservazioni nuove, osservazioni su elementi che nelle precedenti analisi non venivano rilevate. In queste osservazioni inviate ora non ci sono quelle di ottobre 2020. Ci sono forti preoccupazioni, non si può continuare di sei mesi in sei mesi a trovare nuove criticità. Perdiamo opportunità e il territorio è ingessato».

Per l’ex assessore all’Urbanistica Gianni Lussu che durante la scorsa amministrazione aveva presentato il piano, frutto del lavoro congiunto tra tecnici e uffici comunali: «Un procedimento amministrativo ha le sue regole. Abbiamo sempre considerato il Puc come lo strumento più importante per lo sviluppo del nostro territorio, speriamo che questa sia l’ultima volta che la Regione chieda integrazioni ad un piano che lei stessa ha approvato, stiamo aspettando da ormai troppo tempo».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: gli scogli di S'Enna 'e S'Arca, nel litorale arburese

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