Auto Polizia locale

 Villacidro - Una relazione sull’accaduto completa il quadro aperto dalle lettere citate in Consiglio

Le due lettere protocollate comparse in Aula lunedì sera, una di scuse per avere oltraggiato un agente, l’altra dell’ente che accettava le somme offerte, indicando le modalità di versamento, sono da valutare alla luce dell’intera vicenda: ad alcuni giorni di distanza è possibile ripercorrerla in modo più completo, anche se alcuni particolari saranno oggetto di sicuri, futuri approfondimenti.

Grazie alla diretta video, che lo ha reso subito di pubblico dominio, il contenuto delle lettere risalenti al 2018, lette in Aula durante il Consiglio comunale di lunedì sera, ha destato non poco stupore: l'autorizzazione a effettuare due versamenti, ciascuno di 100 euro, al Comune di Villacidro e a all'agente di Polizia locale oltraggiato, accompagnavano la dichiarazione di pentimento di un’anziana signora per avere inveito contro un vigile.

La vicenda appare oggi più articolata, anche perché, quanto emerso in Aula dall’interrogazione del capogruppo di minoranza Antonio Muscas rivolta alla sindaca Marta Cabriolu, non aveva ottenuto subito una spiegazione: «non ricordo la vicenda» aveva risposto la sindaca, che era apparso subito non avesse firmato personalmente la lettera del comune, e che al momento si era limitata ad affermare «saranno effettuati approfondimenti».

Non è passato molto tempo, che che la verifica è arrivata: la ricostruzione dei fatti è stata effettuata in una relazione chiesta dalla sindaca alla comandante della Polizia locale all’epoca dei fatti, Paola Campesi. Fatti, il cui avvio riporta al 2015, durante una cerimonia con il vescovo Corrado Melis, già parroco di Santa Barbara a Villacidro, e a quando una signora (allora 74 enne) aveva insultato un vigile che aveva chiesto a suo marito di spostare l’auto parcheggiata in divieto di sosta.


La ex comandante ha riassunto così quanto accaduto, di cui le due lettere rappresentano solo l’evento finale: «Nel settembre 2015, durante una cerimonia e alla presenza di una miriade di cittadini in piazza Santa Barbara a Villacidro, una signora per motivi di parcheggio oltraggiava un agente di polizia locale nell’esercizio delle sue funzioni commettendo il reato di cui art. 341 bis del codice penale Oltraggio a pubblico ufficiale. Tre anni dopo, nell’ottobre 2018, in occasione dell’apertura del procedimento penale , dopo anni di silenzio, al protocollo del comune perveniva a firma della citata signora una richiesta di scuse e una proposta di ristoro del danno sia per l’Agente oltraggiato, sia per l’amministrazione comunale , procedura prevista dall’art. 152 del codice penale Remissione di querela e dall’ultimo comma dell’art. 341 bis del codice penale , che testualmente recita “ove l’imputato, prima del giudizio, abbia riparato interamente il danno, mediante risarcimento di esso sia nei confronti della persona offesa, sia nei confronti dell’ente di appartenenza della medesima, il reato è estinto”».

Campesi conclude la ricostruzione della vicenda spiegando: «Il Comune non ha chiesto denaro in cambio della remissione della querela, ha solo applicato le norme in materia penale e di procedura penale accettando la proposta di remissione con ristoro del danno nell’esclusivo interesse della signora, accettando un risarcimento simbolico per non far affrontare a una persona anziana un umiliante, per quanto meritato, procedimento penale».

In particolare, la lettera del Comune di accettazione delle scuse e del ristoro, con l’indicazione degli Iban sui quali effettuare i versamenti, è stata emessa per consentire di effettuare concretamente il pagamento, le cui ricevute, in procedimenti di questo tipo, devono essere presentate in udienza a prova dell’avvenuto risarcimento.

La ex Comandante, ha chiuso il suo documento con una considerazione che investe sia il ruolo della politica, sia quello dell’informazione: «La diffusione di notizie riservate, in modo distorto , offende e lede l’onore della Polizia Locale sia rispetto ai singoli componenti, sia nel suo insieme oltre a ingenerare pericolosi meccanismi intimidatori nei confronti di chi invece deve lavorare sempre in modo autorevole a servizio della collettività. Non ho mai accettato , e non accetterò nemmeno ora, strumentalizzazioni del mio lavoro e mi riservo di difendermi nelle sedi opportune».


Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata


Immagine in evidenza: immagine di repertorio

Immagini seguenti: le lettere citate in Consiglio comunale (i dati sensibili sono stati volutamente oscurati)

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