Comune Arbus

 Arbus Bocciata la proposta della minoranza per 50 mila euro di aiuti

Nulla di fatto per l'emendamento al bilancio proposto durante l'ultimo Consiglio comunale dal gruppo di minoranza Arbus bene comune, che prevedeva lo spostamento momentaneo di 50 mila euro da destinare alle imprese colpite dalle perdite conseguenti alle chiusure imposte dal Covid.

«Abbiamo appreso dalla stampa – spiega Michele Schirru, capogruppo di Arbus bene comune – che c’era un parere negativo del responsabile finanziario. Il parere del revisore dei conti è negativo perché comporta delle difficoltà nell’individuazione dei capitoli in cui l’emendamento deve incidere. Non abbiamo avuto accesso a tutti gli atti del bilancio: il testo unico degli Enti locali ci dà il diritto di emendare il bilancio, ma come facciamo a perfezionare l’emendamento senza gli atti necessari? Tutto questo non va bene. Chiediamo di poter avere a disposizione tutta la documentazione necessaria affinché si possa esercitare correttamente la nostra funzione: vogliamo avere accesso al piano esecutivo di gestione. Non credo - continua Schirru - che siamo stati eletti solo per un diritto di tribuna ma anche per dare il nostro contributo alla formazione degli atti. E chiediamo l’impegno del sindaco e della giunta a reperire le risorse necessarie guardando in faccia la realtà produttiva del paese e le attività che nel 2021 hanno subìto delle perdite a causa delle restrizioni della pandemia. Ho proposto un deliberato di impegno per reperire le risorse nella prima variazione di bilancio ed è stato bocciato».


Diverse, invece, le considerazioni della giunta, come spiega il vicesindaco Paolo Salis: «Gli emendamenti proposti devono andare sempre in pareggio e questo non lo era. Inoltre andavano ad incidere sui capitoli legati al sociale e cultura, tributi e lavori pubblici: capitoli di bilancio che prevedevano già risorse vincolate, in quanto rappresentati da trasferimenti regionali e altre somme destinate alle manutenzioni. Abbiamo votato contro - continua Salis - perché nella nostra variazione di bilancio c’erano già 20 mila euro previsti per le attività, inoltre la Tari non aumenterà per le imprese, oltre ad altri 30 mila euro già presenti. La prima proposta delle minoranze non era sostanziata, la seconda mi è parsa abbastanza pretestuosa».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata


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