Lea

 Samassi Due gli animali morti, un terzo agonizzante: purtroppo non si tratta del primo episodio

Quella che poteva essere una serena domenica di mare si è trasformata in un incubo, con due cani morti, avvelenati e un terzo in gravi condizioni: un gesto vile messo in atto da qualche irresponsabile. Purtroppo, non è la prima volta che a Samassi avvengono avvelenamenti di cani e gatti.

La famiglia protagonista del triste fatto, originaria di Serramanna, è residente a Samassi da diversi anni. Domenica, al risvegli i primi sospetti, quando i tre cani non si sono avvicinati all’uscio per giocare coi bambini, diversamente dal solito. Poi la triste scoperta è balzata agli occhi: i cani giacevano esanimi nel cortile.

Mentre due di loro - Aksel, un pincher di 9 anni e Lea, un labrador di tre – erano già morti, per Ares, un secondo labrador di circa 2 anni, il destino sembra ancora doversi compiere: si trova sotto osservazione e in cura veterinaria. Le sue condizioni nella giornata di lunedì sembravano in miglioramento e la speranza che si salvi è ancora accesa.

A raccontare il brutto fatto è una congiunta della famiglia: Patrizia Palmas, che ha scelto di condannare il vile gesto con un post pubblico sui social, dove ha scritto: «Agli avvelenatori chiedo di farsi un esame di coscienza, avete fatto soffrire questa famiglia, oltretutto lo spavento è stato per una bambina di tre anni che è stata male e non sapevamo se potesse avere toccato una delle esche avvelenate».


Come se non bastasse quanto accaduto ai cani, un malessere che aveva colto la bimba della famiglia nella mattinata di domenica, ha fatto temere il peggio. Accompagnata dai genitori al pronto soccorso del reparto pediatrico dell’ospedale Brotzu di Cagliari, è stata visitata e fortunatamente dagli accertamenti clinici non è emerso alcun aspetto che potesse ricondurre il malore all’avvelenamento dei suoi cani.

Fino a ora non è ancora stato scoperto quale tipo di sostanza abbia ucciso i due cani e messo in pericolo di vita il terzo, perché, come ha riportato Patrizia Palmas: «I miei nipoti non hanno potuto fare analisi approfondite per capire che tipo di esche hanno ucciso i loro cani, si tratta pur sempre di una famiglia di cinque persone e con tante spese, speriamo il meglio».

Giorgio Mancosu © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Lea, uno dei due cani uccisi


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