La manifestazione

 Guspini - Gli organizzatori: « nel rispetto delle regole le manifestazioni si possono fare»

Diverse centinaia di persone hanno partecipato ieri alla manifestazione nei giardini comunali di Guspini, tra le 19 e le 21: un dibattito tra partite iva e cittadini per raccontare le proprie esperienze dopo un anno di pandemia. Molti erano lì per esprimere il parere negativo sulle continue chiusure ma soprattutto sul coprifuoco per le attività e il rientro a casa.

«Crediamo sia giunto il momento che le istituzioni, anche a livello locale, si prendano più responsabilità, basta con questi cambi di colore a livello regionale, sarebbe più corretto che la situazione venisse regolata paese per paese – spiega Marco Vinci, uno degli organizzatori – sono molto soddisfatto della giornata di oggi ma considerando chi si lamenta sui social mi aspettavo una partecipazione ancora maggiore. So che non è facile raccontarsi, parlare delle proprie difficoltà, ma non dobbiamo avere vergogna. Le lamentele online non hanno valore, oggi abbiamo dato voce anche a chi non è venuto e a chi non è potuto venire perché lavorava, come le pizzerie e alcuni bar, che hanno però partecipato anche se assenti fisicamente».

La serata, coordinata dagli organizzatori Manuel Uccheddu, Marco Vinci e Daniele Saba, si è svolta regolarmente e senza problemi con la sorveglianza delle forze dell’ordine che a fine serata hanno rivolto i loro complimenti agli organizzatori.

«Dopo un anno siamo ancora in piena pandemia – racconta Sabrina Uccheddu, 45 anni, manager sanitario e fisioterapista – a Guspini ci sono circa 1200 partite iva, il paese è in ginocchio, è necessario ripartire programmando. L’articolo 4 della Costituzione sancisce il diritto al lavoro: non possiamo più tenere chiuso e sperare in aiuti che in ogni caso non sono per niente sufficienti a coprire nemmeno le spese che ognuno di noi deve sostenere. Penso anche agli anziani soli a casa in attesa del vaccino, dobbiamo lottare anche per un piano assistenziale per loro. Nel mio campo mancano protezioni individuali, ma anche anestesisti e fisiatri: la situazione andrebbe proprio riprogrammata. In questo periodo gli abbracci sono proibiti ma questi reggono il mondo, i bambini vanno coccolati e invece si stanno abituando a interagire con uno schermo».

Al dibattito sono intervenute anche categorie che hanno potuto lavorare, subendo però una diminuzione del fatturato: «Abbiamo organizzato la protesta Perché noi no – spiega Marina Tolu, ottico - per sensibilizzare le persone verso queste chiusure che hanno toccano tutti, anche chi come me ha potuto continuare a tenere aperto».


Per il settore sport ha parlato Nicola Garau: «Abbiamo lavorato tre mesi in un anno, nonostante le varie zone a colori e non abbiamo avuto sostegni. La cosa che non capisco è che si tiene chiuso un settore che fa del bene alla salute per combattere un virus che invece la toglie».

Un'emozionata Valentina Fadda, per il settore ristorazione, racconta: «nonostante il mio datore di lavoro abbia dovuto chiudere e non per questo non mi abbia potuto rinnovare il contratto, mi ha aiutato a pagare le mie pendenze a dimostrazione che solo sostenendoci possiamo superare e sconfiggere davvero il Covid e la crisi».

«Vivo per lavorare, ma vorrei lavorare per vivere – racconta Loredana Tagliafierro commerciante – mia figlia si è diplomata con il massimo dei voti in piena pandemia ma non ha potuto proseguire gli studi perché non avevamo i messi finanziari. La speranza ci fa andare avanti e non la dovremmo mai perdere. Vogliamo essere liberi di lavorare».

Al termine, tra gli organizzatori era visibile la gioia di avere smosso centinaia di persone, ascoltato tante esperienze personali e dato sfogo a qualche malumore: «Hanno partecipato anche i paesi del circondario nonostante la zona rossa, le manifestazioni sono sempre consentite, nel rispetto delle regole – conclude Manuel Uccheddu – mi aspettavo però la partecipazione di alcune categorie, come per esempio i pastori, per i quali le partite iva un paio di mesi fa avevano solidarizzato chiudendo per un’ora le proprie attività, o i carristi, che pure sui social avevano fatto sentire le loro voci».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: i preparativi della manifestazione

Foto seguenti: alcuni momenti della manifestazione

Manifestazione Guspini

 

Manifestazione Guspini

 

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