Negozio che aderisce alla protesta

 Guspini - Gli organizzatori: «non siamo novax, nè negazionisti»

«Perché noi no?» sarà una delle domande che animeranno a Guspini, domenica 2 maggio, la manifestazione denominata Discussione di protesta, che si occuperà della situazione pandemica in cui ormai viviamo da oltre un anno.
L’appuntamento è alle 19, presso i giardini comunali Joyce Lussu.

La manifestazione è organizzata dai giovani guspinesi Manuel Uccheddu (29 anni), e Marco Vinci (31).
Durante il dibattito, moderato dai due organizzatori, ci sarà la possibilità di intervenire e raccontare la propria esperienza in merito all’attuale situazione economica: i titolari di partita Iva sono invitati a partecipare per discutere sulle limitazioni che dopo un anno ancora ci accompagnano.

«Ci teniamo a specificare che noi siamo lavoratori dipendenti, ma non vogliamo essere egoisti in questa situazione di emergenza che tocca tutti – spiegano a una sola voce Marco e Manuel – in questo momento in cui tutti vanno contro tutti, vogliamo fare gruppo insieme. Crediamo sia importante partecipare e supportare tutte le manifestazioni, quando svolte nel rispetto delle regole: la nostra nasce per esprimere idee e proporre una soluzione alternativa a chi ci governa: non vogliamo dire che la situazione sia mal gestita ma discutere insieme, lo scopo è sociale e non politico».

Tra i temi protagonisti dell’iniziativa, le eccessive restrizioni che colpiscono alcuni àmbiti: «siamo entrambi sportivi e non possiamo svolgere il nostro sport, si può passeggiare solo nei pressi delle abitazioni, non possiamo andare al mare perché nel nostro comune non c’è, ma per esempio, un cittadino di Roma potrebbe spostarsi per numerosi chilometri rimanendo all’interno del suo comune, cosa che a noi, abitanti di piccoli paesi, non è concessa. Crediamo che sarebbe più giusto che queste regole venissero applicate in base ai contagi dei singoli centri e non a intere regioni. Inoltre il coprifuoco, sia per alcune attività sia per il rientro a casa, crediamo sia causa di maggiori assembramenti».


Gli organizzatori ci tengono a puntualizzare che la manifestazione non è né per novax, né per negazionisti del Covid, ma per i titolari di imprese, i lavoratori e tutti i cittadini che a cena vogliono «mettere qualcosa da mangiare sopra ai piatti».

Conclude Manuel Uccheddu, che è anche moderatore del gruppo social Sei di Guspini se: «a chi verrà domenica alla discussione vorremo dire di non farsi prendere dalla timidezza o dalla vergogna nel raccontare la propria storia: nessuno dovrebbe vergognarsi di essere in difficoltà, specialmente in questo caso in cui la fermata delle attività non dipende da noi. Le persone devono partecipare perché questa situazione tocca tutti: siamo una catena, prima hanno chiuso i bar, ora hanno chiuso i parrucchieri e i centri estetici. Cerchiamo di non essere egoisti in questo momento storico: l’egoismo ci sta solo quando cerchiamo i funghi (ride). Vogliamo dire no alle regole generalizzate ma non siamo contro le regole perché crediamo che queste servano per uscire dalla situazione pandemica. Vogliamo combattere il virus tornando a vivere» .

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Un negozio che ha aderito all'iniziativa

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